giovedì 26 aprile 2007

Esiste un'epica oggi?

Che fine ha fatto l’epica dopo il 1600? E soprattutto: esiste ancora, al giorno d’oggi, una produzione letteraria che potremmo definire epica? Ragionando in termini di genere letterario, non possiamo che constatare la scomparsa dell’epos: non esiste più una forma di poesia solenne che affidi alla narrazione delle gesta di eroi e divinità tutti i complessi significati culturali veicolati, ad esempio, dall’Iliade o dall’Eneide. Ma se ci limitiamo a cercare la sopravvivenza solo di una parte dei caratteri dell’epos antico, scopriamo che essi sopravvivono tenacemente, spesso nelle forme più impensate.
Facciamo alcuni esempi. Sul piano dei contenuti, l’epos è – come abbiamo detto – la narrazione delle gesta di eroi, dotati di eccezionali qualità, che compiono eccezionali imprese. Queste imprese sono spesso a carattere “bellico”: consistono cioè nello scontro vittorioso dell’eroe contro nemici di ogni sorta (altri esseri umani, divinità, creature dotate di favolosi poteri). Data questa definizione dell’epica, un lettore dei nostri tempi non esiterebbe a definire epica la saga del Signore degli anelli, la fortunata trilogia di J. R. R. Tolkien: nel narrare l’eterna storia dello scontro tra le forze del Bene e le forze del Male, Tolkien attinge a piene mani dalla tradizione epica descrivendo viaggi avventurosi e irti di pericoli, creature magiche, mostri ripugnanti, aspre battaglie; gli eroi della trilogia si trovano più volte a compiere delle prove, che superano con il coraggio, l’astuzia o la forza fisica. Non mancano del resto i richiami formali all’epos antico: i personaggi creati da Tolkien, siano essi grandi re o piccoli hobbit, sono tutti corredati di una ben precisa genealogia, che l’autore ricostruisce minuziosamente e di cui si serve con movenze “formulari” (“Aragorn, figlio di Arathorn, sovrano di Gondor…”).
E ancora: si sente spesso parlare di epopea del Far-West per descrivere la storia della conquista, da parte dei coloni europei, delle immense distese americane un tempo abitate dai pellerossa. Questo spaccato della storia ci è forse più noto dal mondo del cinema che non dalla letteratura. Dai film western di John Ford fino al più recente Balla coi lupi di Kevin Kostner, lo spettatore non stenta a riconoscere anche in questo caso alcuni “ingredienti” dell’epica: la presenza di eroi, il tema della guerra, i grandi spazi, lo spirito di sacrificio e di avventura, il coraggio, il tono solenne della narrazione (in questo caso, diremmo della sceneggiatura), la celebrazione di un momento avvertito come cruciale per la storia di un popolo.
D. Puliga, C. Pazzini, La memoria e la parola, Le Monnier



Gandalf

11 commenti:

Markus ha detto...

io non definirei propio il signore degli anelli un romanzo di epica, ma più un romanzo di avventura, e non saprei cosa classificare per epica moderna...hehe

carmine t ha detto...

Invece, secondo me, il signore degli anelli rappresenta una delle più grandi opere di epica moderna ovvero di fantasy...

Antonio Saccoccio ha detto...

Marco, Carmine, comprendo i vostri dubbi e le vostre posizioni (anche se differenti).
In realtà il problema non è semplice.
Il signore degli anelli non ha alcune caratteristiche tipiche dell'epica classica, ma indubbiamente presenta diversi punti di contatto.
Di sicuro la trilogia di Tolkien contiene un maggior numero di soluzioni fantastiche e si allontana molto dalla consueta ambientazione storica che siamo abituati a ritrovare nell'epica.

Ma la discussione che avete aperto non è certo chiusa. Vediamo cosa ne pensano gli altri.

La domanda è: Il signore degli anelli può considerarsi epica moderna? (motivare la risposta!)

Carlo M. ha detto...

Assolutamente si, dal momento che vengono trattati temi come: Coraggio, onore, eroismo ecc... Tolkien è il padre di tutto il genere fantasy, e come tale lo ammiro molto. Il libro è assolutamente da leggere e il film altrettanto da vedere, sono due opere che rimarranno per sempre nella storia.

Pierp ha detto...

Secondo me sì, concordo con Carlo: il libro di Tolkien è molto simile ai poemi epici. Infatti tutti e due parlano di guerre, coraggio e onore. Anche se nel Romanzo di Tolkien sono presenti molte soluzioni (come dice il prof) fantastiche e meno storiche.

salvatore.l ha detto...

io ho visto il film ed è uno dei miei preferiti , sono daccordo con carlo infatti nel film si vede come i protagonisti hanno "bene o male" i valori espressi nei poemi omerici .........

Antonio Saccoccio ha detto...

Bene, ragazzi. Vedo che Tolkien vi appassiona. Le vostre risposte mi hanno quasi convinto.

Pensate però ad un'altra caratteristica del genere epico: è scritto in versi.

Il Signore degli anelli di Tolkien è scritto invece in prosa. Questa è sicuramente una differenza importante, non credete?

Giacomo T ha detto...

Anche io ritengo che il signore degli anelli rappresenti l'epica moderna, e i miei motivi sono proprio gli stessi di carlo, infatti i temi sono spesso simile a quelli dell'epica "vera" :D

Lemas en ha detto...

Il libro, in alcuni punti, è diverso dal film, sia come temi che come storia...

vorrei sapere chi a davvero letto oltre a me le 1200 pagine del libro... xD

Carlo M. ha detto...

Io non direi che i temi cambiano dal libro al film, avendo letto tutte e due le opere, credo che il film si attiene molto al libro

Sono tornato con la linea ^^

Unknown ha detto...

Non sono d'accordo.Quasi tutti i generi letterari trovano la propria genesi nel poema epico, per questo qualunque genere letterario ha ereditato qualche caratteristica. Poi, sinceramente,ritengo che la proprietà principale del genere epico sia l'importanza che i testi assumevano per la collettività e che oggi non ritroviamo più in alcun genere letterario.