giovedì 3 maggio 2007

Tirteo: "Giovani avanti! Combattete, fermi, a fianco a fianco"

Vi trascrivo un'altra elegia di Tirteo, la più bella a mio avviso.
Molti studiosi ritengono questa e l'altra elegia che già avete letto un'unica elegia. Questa sarebbe la seconda parte. In effetti potrebbe essere anche così. I punti di contatto sono molti. Leggetele una dopo l'altra e ve ne renderete conto.
E riflettete sempre sulle affinità e le differenze tra la poesia di Tirteo e quella di Omero.
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Giovani avanti: a fianco a fianco, fermi, combattete:
né infame cedimento, né paura,
ma grande e coraggioso fatevi il cuore in petto:
nessun amore per la vita in guerra!
E i vecchi che non hanno più agili ginocchia
non lasciateli indietro nella fuga,
i vecchi! È una vergogna se cade in prima fila
e giace un vecchio prima di voi giovani:
un vecchio dal capo bianco e dalle gote grigie
che il suo animo forte nella polvere
esala e copre i genitali insanguinati
con le mani – vergogna per chi guarda,
odioso a vedersi – e il corpo nudo. Ma tutto è bello ai giovani
finché si abbia di giovinezza amabile
il luminoso fiore: ammirevole agli uomini, amabile alle donne
da vivo, e bello se fra i primi cade.
Resista ognuno ben piantato sulle gambe al suolo,
mordendosi le labbra con i denti.
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"In questa elegia abbiamo una rappresentazione visiva e non delle sentenze. L'originalità di Tirteo sta nell'idea etico-politica che trasforma in lui l'ideale dell'areté eroica in quello del sacrificio dell'individuo per la collettività: non è un oratore dalla voce sonante e fornito d'una straordinaria capacità d'infiammare gli altri, a cui presti parole in abbondanza l'amor patrio, come spesso è la poesia patriottica moderna. Non solo è da porre l'attenzione sull'accento morale e civico, ma anche sull'arte propriamente detta per la potenza della fantasia, per la capacità di rappresentare plasticamente, in uno stile semplice e disadorno, scene di guerra: mondo naturalmente limitato, monocorde, nel quale non entrano gli altri innumerevoli aspetti della natura, e ciò segna anche i limiti di quell'arte; ma in quel mondo la fantasia del poeta s'accende, i suoi occhi si riempiono d'immagini e queste si colorano di tutti i colori, con la varietà e la rapidità con cui cambia aspetto un campo di battaglia".
Adelmo Barigazzi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)