mercoledì 18 aprile 2007

La musica nell'Iliade e nell'Odissea


Della musica della Grecia antica si sa pochissimo. Abbiamo soltanto pochissimi testi musicali, frammentari e problematici dal punto di vista interpretativo e della trascrizione. Più interessanti sono le fonti letterarie, che testimoniano la grande importanza che aveva la musica nella Grecia antica. Certamente già nel secondo millennio la pratica musicale era molto sviluppata (nella foto statuetta raffigurante un suonatore di lira, esempio di arte cicladica).
Anche l'Iliade e l'Odissea forniscono agli studiosi testimonianze importanti.

Leggiamo cosa dice in proposito Giovanni Comotti, studioso di metrica, ritmica e musica greca.


"Nell’Iliade i rappresentanti degli Achei sono inviati al santuario di Apollo a Crisa, sulla costa dell’Asia Minore, presso l’odierna Edremit, per far cessare la pestilenza che aveva colpito il loro esercito sotto le mura di Troia: dopo aver restituito la figlia al sacerdote Crise e dopo aver compiuto il sacrificio espiatorio, placano l’ira del dio intonando in coro il peana (Il. I 472 sgg.). Anche Achille canta accompagnandosi con la phorminx, lo strumento a corda degli aedi, per alleviare la pena del suo animo (Il. IX 185 sgg.). nelle scene di vita agreste e cittadina raffigurate da Efesto sullo scudo di Achille, suonatori e cantori accompagnano le cerimonie nuziali, il lavoro dei campi, le danze dei giovani (Il. XVIII 490 sgg.). Nell’Odissea hanno un notevole rilievo le figure dei citarodi Femio di Itaca e Demodoco di Corcira: sono veri e propri artigiani del canto, la cui opera è indispensabile perché i banchetti siano degni della nobiltà dei convitati o per accompagnare le danze atletiche durante la festa popolare dei Feaci. Essi hanno un repertorio di canti ampio e collaudato, che i loro abituali ascoltatori conoscono ed apprezzano (Od. I 377 sgg.; VIII, 487 sgg.): sono onorati come depositari del sacro dono delle Muse, l’ispirazione, e come artefici capaci di esporre con proprietà ed efficacia gli argomenti che le dee stesse suggeriscono".

Giovanni Comotti, La musica nella cultura greca e romana, EDT

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