mercoledì 14 marzo 2007

Omero: la persona del poeta

La letteratura greca comincia con due lunghi poemi, l'Iliade e l'Odissea. Gli antichi li attribuivano a un poeta di nome Omero. Ma di Omero non sapevano nulla. Le Vite che abbiamo di lui (una delle quali attribuita falsamente allo storico Erodoto) non hanno valore, perchè sono veri romanzi, scritti da chi si proponeva di scrivere il romanzo del poeta, non la sua biografia. Come osservava giustamente Giambattista Vico, gli antichi pretendevano di sapere di Omero un'infinità di particolari, mentre ignoravano le notizie fondamentali, quelle sull'età e la patria. Romanzesco è anche il Certame di Omero e di Esiodo, il racconto di una gara poetica in cui Esiodo, il poeta della pace, vince Omero, il poeta della guerra.
Il nome Omero è un buon nome greco che significa "ostaggio". Molte città greche si contesero il vanto d'aver dato i natali al poeta: Smirne, Chio, Colofone, Cuma, Pilo, Itaca, Argo, Atene. Le pretese più insistenti erano di Chio e di Smirne. Ma anche Chio può essere eliminata facilmente. Non importa molto che a Chio vivessero "gli Omeridi", una famiglia di poeti che si vantavano di discendere da Omero. Noi sappiamo com'è nata la leggenda della nascita a Chioo. Il poeta di uno degli inni "omerici", dell'inno ad Apollo Delio, chiama sè stesso "il cieco che abita nella rocciosa Chio". Quasi tutti gli antichi attribuirono a Omero i così detti inni "omerici": di qui derivano le due leggenda della nascita a Chio e della cecità. Ma nessun critico moderno attribuisce a Omero gli inni "omerici": cieco e nato a Chio è, dunque, non Omero, ma il poeta dell'inno ad Apollo Delio.
Resta la tradizione della nascita a Smirne. La città dell'Asia Minore, una colonia eolica più tardi divenuta ionica per una nuova colonizzazione, spiegherebbe bene, si è pensato, il dialetto dell'Iliade e dell'Odissea, che è ionico, ma con una forte mescolazna eolica (e l'elemento eolico si rivela quello più antico). Ma la mescolanza di ionico ed eolico nei poemi omerici è un fenomeno puramente letterario, poichè l'eolico ricorre generalmente in epiteti e formule fisse. Le pretese di Smirne non sono più giustificiate di quelle di altre città dell'Asia Minore.
Quanto all'età, secondo Erodoto, Omero sarebbe fiorito verso l'850 avanti Cristo. Ma lo storico di Alicarnasso faceva soltanto un'ipotesi, non sapeva nulla di positivo.
Gennaro Perrotta, Disegno storico della letteratura greca

2 commenti:

Veronica De Marco ha detto...

La questione omerica è lunga e indistricabile, la mancanza poi di informazioni attendibili ha portato sin dall'antichità a formulare degli appigli filologici. Varie, infatti, sono le interpretazioni del nome Omero, c'è chi lo ha definito "il non veggente", chi "l'ostaggio", di concreto rimangono solo due grandi poemi, che per noi rappresentano l'incipit della cultura greca, ma che per i Greci di allora erano una specie di bibbia, sulla quale andavano formandosi tutte le generazioni future.
In personaggi come Ettore,Achille, Ulisse gli antichi ravvisarono un modello d'uomo, un ideale a cui protendere, un uomo capace non soltanto di destreggiarsi abilmente in guerra o per mare, di affrontare mille pericoli, ma capace anche di nutrire un amore viscerale per la propria terra e di apprezzare la dolcezza del focolare domestico.
Con tutto questo corredo di sentimenti andava formandosi una delle più grandi civiltà, ma è proprio ad Omero che si deve il merito di aver eccitato le forze umane all'agire,al superarsi, al vivere virtuosamente, senza contare che infuse in loro il sentimento di popolo.

Un saluto e a presto!

Antonio Saccoccio ha detto...

ciao Veronica. Grazie anche per quest'altro tuo bel commento.
Aggiungo solo una cosa.
Pensiamo a quanta gente si è nutrita dei versi di Omero. Pensiamo a quanti scrittori e poeti hanno preso l'ispirazione da Omero.
Omero è uno dei tanti padri che ognuno di noi ha.
un caro saluto anche a te.